Se non ci fosse un cielo da osservare

– Keep calm and read a book –

Che differenza c’è tra
il vento e un sospiro della tua bocca?
Che cosa può darmi la terra che
non abbia già visto sulle tue mani?
Se non ci fosse un cielo da osservare, sarei capace di innamorarmi?
Elvira Sastre, La solitudine di un corpo abituato alla ferita
Nota di Marilena Lucente: stamattina cercavo un libro che mi aiutasse ad entrare nelle parole che hanno dentro il silenzio, che sono capaci di cogliere sottili sfumature.
Elvira Sastre è una giovanissima poetessa spagnola, che sa usare parole spietate e parole delicate, per questo mi piace. cosa accade dentro di noi è un riflesso di quello che avviene fuori? o è quel cielo da osservare che ci rende ciò che siamo?
A pochi chilometri da Caserta c’è un parco, adesso immagino immerso nella solitudine, in cui l’acqua si sa fare specchio, è talmente trasparente che si vedono insieme il fondo e le nuvole, le pietre e le chiome degli alberi.
Mi piace pensare all’acqua di quel parco che adesso dorme, e magari sta pure sognando. il sogno dell’acqua.
Mi piace pensare che magari prima o poi ritorniamo a camminare accanto all’acqua.

specchio