8 marzo

8 Marzo 2018

Post it: da ricordare!

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FESTA DELLA DONNA –

 

Dieci ritratti femminili più celebri della storia della fotografia

Nota di Mauro Sanna: In questa giornata voglio omaggiare tutte le donne anche con alcuni tra i gli scatti fotografici più belli che le raffigurano e sottolineare ancora una volta – ma mi auguro che il messaggio resti ogni giorno – che essere ”donna è opportunità”.

Mauro Sanna  è docente di Latino e Greco presso Liceo Statale “Tito Lucrezio Caro” Roma

La ragazza afgana
Il suo sguardo fiero, immortalato da Steve Mc Curry in una foto scattata nel 1984, l’anno dopo fece il giro del mondo. Fu scelta come copertina da National Geographic divenendo il simbolo della condizione dei profughi di ogni provenienza.

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Audrey Hepburn
Cecil Beaton, costumista e fotografo, nella sua fotografia crea degli accostamenti inconsueti che gli permettono di unire un mondo scenografico alla vita quotidiana e anche se sembrano artificiose sono dotate di acute intuizioni. La caratteristica principale delle sue opere è un’ironia che gli permette di filtrare ciò che vede e rielaborarlo. I suoi ritratti possono essere considerati i suoi miglior lavori in cui ambienta e connota i soggetti, tramite metafore armoniche che consentono di raffigurare i personaggi della cultura e dello spettacolo insieme ai gesti, alle espressioni e agli oggetti che li caratterizzano.

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Sephanie, Cindy, Christy, Tatjana, Naoni
Questa foto di Herb Ritts, scattata nel 1989 a Hollywood, rappresenta l’essenza dello stile di questo fotografo che, durante tutti gli anni ottanta e novanta riuscì ad imporsi definitivamente sulla scena mondiale creando un nuovo glamour femminile, che si ispirava alla scultura della Grecia classica.

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Autoritratto con modella e moglie
Ha rivoluzionato il concetto di fotografia fashion, riscritto il linguaggio con cui la moda interpretava e mostrava se stessa. Dopo di lui tutto è cambiato. Gli scatti in bianco e nero di Helmut Newton hanno portato il nudo a simbolo dell’emancipazione femminile, e nonostante le pesanti accuse di maschilismo e l’ambiguità delle pose, le sue immagini testimoniano l’evoluzione della donna nella società occidentale. Mentre gli uomini stanno a guardare, letteralmente, fuori dai giochi. Tra scorci urbani e riflessi allo specchio, al margine di ogni composizione, si fanno presenze accessorie, mere comparse, dettagli.

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Marylin tra la folla
Le icone della Hollywood anni ‘50/60 ritratte in modo anticonvenzionale, con scatti rubati all’intimità ed alla quotidianità, che ne sviscerano il lato umano. Marlene Dietrich, Marilyn Monroe, Joan Crawford, le dive per eccellenza, donne delle quali il mondo conosce solo l’immagine patinata ma priva di colore. Eve Arnold, documentarista e ritrattista, seguì Marilyn Monroe per un decennio della sua attività. La fotografa riesce a cogliere il candore della diva, un candore che buca la pellicola e restituisce un’immagine quasi tridimensionale. «Che cosa mi ha spinto e mi ha fatto andare avanti nel corso dei decenni? Qual è stata la forza motrice? Se dovessi usare una parola sola, sarebbe curiosità», ebbe una volta a dichiarare.

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Twiggy
Un’altra celebre foto di Cecil Beaton, datata 1971, ritrae una delle icone più famose degli anni ’60, Twiggy. Lanciata a 16 anni come ‘volto del 1966’, viene considerata la prima top model al mondo. Capelli corti, lentiggini e look denutrito, diventa ben presto l’idolo di stilisti, cineasti e fotografi della ‘Swinging London’. A tal punto che Mary Quant si ispirerà a lei per creare la sua leggendaria minigonna. Icona degli anni Sessanta, ha rivoluzionato i canoni internazionali della bellezza, prima di lei tondi e voluttuosi.

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Kiki. Violon D’ingres
E’ la foto più famosa di Man Ray datata 1924, che ritrae la sua amante/assistente/amica Kiki, cantante di Montparnasse su cui, in fase di stampa, vengono apposte, stampandole a contatto, le “effe” della viola, strumento d’amore. E così in un unica immagine c’è la donna/amore e il suo rapporto indisciplinato con la foto. E c’è, ovviamente, uno smisurato senso estetico nell’utilizzare la bellezza, la più ovvia e logora delle bellezze, come strumento di scardinamento della coscienza.

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Capucine
Questa foto di Robert Capa, scattata nel 1952 a Roma, ritrae la modella e attrice francese affacciata al balcone, ed è una delle prime foto a colori del fotografo. Robert Capa è considerato ambasciatore della concerned photography , capace di comprendere i tempi e di reinventarsi grazie ad una colta curiosità e profonda sensibilità che traspare chiaramente dai suoi scatti.

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Dovima with elephants
Questa è una delle foto più celebri di Richard Averdon, fotografo e ritrattista statunitense che collaborò per anni con Vogue. Venne scattata nell’agosto del 1955 presso il Cirque d’Hiver di Parigi. La foto ritrae la supermodella Dovima in abito da sera nero insieme ad alcuni elefanti da circo. L’abito indossato da Dovima in quella occasione fu il primo disegnato da Yves Saint Laurent, all’epoca assistente di Christian Dior.

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Greta Garbo
Nella produzione fotografica di Inge Feltrinelli possiamo trovare immagini di valore storico, in cui si coglie chiaramente il suo interesse per le relazioni, per la vita. Questo scatto, rubato del 1952, ritrae l’attrice svedese Greta Garbo, fra le più celebri di tutti i tempi. Per la sua bellezza e per la indiscussa bravura, venne soprannominata la Divina.

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