25 novembre

25 Novembre 2015

Post it: da ricordare!

novembre
Giornata internazionale contro la violenza sulle donne –

Questo post è stato curato dalla dirigente scolastica dott. Antonella Serpico,  in occasione del “lancio” di questo blog, che è una rubrica del sito web www.giordanicaserta.gov.itgiornatacontrolaviolenzasulledonne

<< Le statistiche italiane parlano chiaro ogni due giorni una donna viene uccisa. E’ il femminicidio il fenomeno più amaro.
Quando l’uomo a bestia feroce è a guisa. Bisogna avere il coraggio di denunciare. Trovare la forza di fermarlo molto prima,
tanto si sa che finirà con l’ammazzare. Botte, violenze, e quel pensiero sempre in cima. Il principe azzurro che si trasforma in mostro.E’ una metamorfosi del tutto sconvolgente. No al silenzio e uniti contro la violenza>>

Per la giornata contro la violenza sulle donne partecipo nel ricordo di Alda Merini, che alla violenza ha risposto con la poesia. (Antonella Serpico)

AldaMerini25nov2015Intervista alla Preside Antonella Serpico da parte della redazione di GiordaniLibri

Redazione GiordaniLibri
Siamo qui per affrontare una tematica che sta particolarmente a cuore non solo a noi ma anche a lei: la violenza sulle donne, per cui le chiediamo il suo parere.

giornatacontrolaviolenzasulledonnePreside
Preferisco rispondere con l’ immagine che ho scelto perché il mio messaggio vuole essere un invito a parlare, denunciare! Nella ricerca dell’immagine sulla Rete ho notato la presenza di molte immagini forti. Quella che ho scelto non lo è tantissimo, ma mi ha colpito il fatto che mettesse in rilievo quanto sia grave non denunciare, non parlare. Anche se non si vuole denunciare, è importante parlare con chi ci è vicino. Molto spesso la donna tende a nascondere e a colpevolizzarsi per tutto quello che accade (un matrimonio che non riesce alla perfezione è colpa della moglie…e così via), invece bisogna trovare il coraggio di capire, di essere coscienti del proprio essere. L’anno scorso puntai di più sulla tematica della violenza sulle bambine. C’è un’usanza in alcuni paesi di far sposare le donne in età tenera ovvero “le spose bambine”, invece quest’anno ritengo che parlare, denunciare e sfogarsi sia la cosa più importante! A questo proposito vorrei ricordare una drammatica testimonianza: ilSilenzioCheUccide
“Le statistiche italiane parlano chiaro ogni due giorni una donna viene uccisa. È il femminicidio il fenomeno più amaro quando l’uomo la bestia feroce è a guisa.
Bisogna avere il coraggio di denunciare.
Trovare la forza di fermarlo molto prima tanto si sa che finirà con l’ammazzare. Botte, violenze e quel pensiero sempre in cima. Il principe azzurro che si trasforma in mostro è una metamorfosi del tutto sconvolgente.
No al silenzio e uniti contro la violenza” .
Inoltre mi piace partecipare a questa giornata contro la violenza sulle donne nel ricordo di Alda Merini che alla violenza ha risposto con la poesia. La vita della poetessa stessa, costellata dalle tante violenze subite, mi induce a pensare che la violenza non sia soltanto quella fisica dell’uomo contro la donna, perché la violenza sulla donna ha tante facce.

Redazione GiordaniLibri
Quale valore attribuisce a questa giornata?

Preside
Per me ha un valore molto importante. La prima ragione è quella che naturalmente sono donna, sono mamma, sono moglie, sono figlia e poi perché in effetti dirigo una scuola che è il Giordani, che ospita 1600 alunni dei quali la maggior parte è di sesso maschile  e solo  120-130 ragazze. Questo significa che il lavoro da fare è ancora più importante perché il seme, ovvero il messaggio deve essere colto proprio dalla figura maschile. 

Redazione GiordaniLibri
A questo proposito essendo il Giordani una scuola prettamente maschile, secondo lei parlare della violenza sulle donne è più facile o più difficile e che ostacoli incontrerebbe?

Preside
Sono fermamente convinta e di parte, nel senso che io veramente stimo e provo un affetto enorme nei confronti dei miei studenti, sono convinta siano dei ragazzi con una grande dignità e con una grande capacità di recepire questi messaggi sensibili e forti, però penso che sia più importante, perché effettivamente la violenza sulle donne viene prodotta dall’uomo, il seme va assolutamente lanciato dove c’è una platea di ragazzi, lo ritengo fondamentale. Tra l’altro sono la prima dirigente donna dopo 50 anni al Giordani, quindi sento ancora di più il peso, l’importanza, la voglia, il desiderio di rappresentare questa voce.

Redazione GiordaniLibri
Lei crede sia doveroso parlarne a scuola? E quali iniziative, secondo lei, dovrebbe intraprendere l’istituzione scolastica per sensibilizzare gli studenti su questa tematica?

Preside
Innanzi tutto negli ultimi tempi la scuola è aperta al territorio, ad ogni manifestazione che realmente sia interessante e possa essere proficua per gli studenti, e ciò vale, in particolare per il 25 novembre che è stata in effetti dichiarata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Io in realtà ho notato che nel passato il Giordani è sempre stato molto sensibile a tale tematica, tanto è vero che ci sono state 8 manifestazioni nel passato,  però dedicate più che altro all’8 marzo. Senza dubbio tra le due date c’è un profondo legame, perché in effetti in ogni manifestazione si è voluto celebrare “l’essere femminile”, iniziativa altamente meritoria da parte di una scuola che è prevalentemente maschile. Pertanto penso che sia molto importante organizzare eventi, conferenze, momenti anche di arte e spettacolo, purchè concentrati in maniera particolare sul problema delle violenze, allo scopo di indurre le donne a comunicare le proprie difficoltà, ad assumere coscienza di se stesse per rafforzare la loro difesa.

Redazione GiordaniLibri
Giordani libri ha una sezione dedicata alle giornate, al calendario laico. Sono utili secondo lei?

 

Preside
Bella idea, complimenti alla redazione e al professore Ranucci che ha proposto questa iniziativa. Questa idea non è mai stata realizzata prima d’ora in un’istituzione scolastica , insieme alla web TV credo ci porterà ad altissimi livelli.

IntervistaAllaPresideNovembre2015

Il giorno dell’intervista