Vivere è più difficile che morire

Avrei dovuto saperlo quel pomeriggio, quando ci eravamo stretti la mano, che non avrei più rivisto Mr Black. Così non l’avrei lasciato andare. Oppure l’avrei costretto a continuare la ricerca con me. O gli avrei raccontato che papà aveva telefonato mentre ero in casa. Invece non lo sapevo., proprio come non sapevo che saebbe stata l’ultima volta che papà mi rimboccava le coperte, perchè non sappiamo mai niente.

J. Safran Foer, Molto forte, incredibilmente vicino

Nota di Marilena Lucente: New York. Un ragazzino, il protagonista del libro, riceve da suo padre un sms. “C’è qualche problema qui alle Torri Gemelle ma è tutto sotto controllo”. E’ l’11 settembre 2001. Quel che resta di suo padre è una chiave e una busta col nome Mr Black. Inizia il viaggio, la ricerca, la consapevolezza che “le nostre vite sono come i grattacieli. Il fumo sale a velocità diverse, ma le vite sono tutte in fiamme, e tutti siamo in trappola”. Un libro pieno di quella dolcezza che sale quando scopri che vivere è più difficile che morire, “che non ci si può difendere dalla tristezza senza difendersi dalla felicità” e che con quelle scarpe più pesanti di ieri devi solo imparare a camminarci.