12 dicembre

12 Dicembre 2015

I giorni e la Storia

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I giorni e la Storia –

 

1969 – Strage di Piazza Fontana

12366494_1007108506007043_1121208167_nLa strage di piazza Fontana fu conseguenza di un grave attentato terroristico compiuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano. Da molti è stata considerata la madre di tutte le stragi e ritenuta da alcuni l’inizio del periodo passato alla storia in Italia come strategia della tensione. Il 12 dicembre 1969 la sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana, a Milano, era piena di clienti venuti soprattutto dalla provincia; gli altri istituti di credito chiusero alle 16:30, tuttavia vi erano ancora molte persone all’interno in attesa di completare le loro incombenze. L’esplosione avvenne alle ore 16:37, quando nel grande salone del tetto a cupola scoppiò un ordigno contenente 7 chili di tritolo, uccidendo 16 persone (13 sul colpo) e ferendone altre 87.

Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa nella sede milanese della Banca Commerciale Italiana, in piazza della Scala. La borsa fu recuperata ma l’ordigno, che poteva fornire preziosi elementi per l’indagine, fu fatto brillare dagli artificieri la sera stessa. Una terza bomba esplode a Roma alle 16:55 dello stesso giorno nel passaggio sotterraneo che collega l’entrata di via Veneto della Banca Nazionale del Lavoro con quella di via di San Basilio. Altre due bombe esplodono a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una davanti all’Altare della Patria e l’altra all’ingresso del Museo centrale del Risorgimento, in piazza Venezia, per un totale di 16 persone ferite.

Si contarono, in quel tragico 12 dicembre, cinque attentati terroristici, concentrati in un lasso di tempo di appena 53 minuti, che colpirono contemporaneamente le due maggiori città d’Italia: Roma e Milano.

La vicenda è tuttora oggetto di controverse interpretazioni; secondo una, quando fu imboccata la pista dell’attentato neo-fascista – abbandonata quella anarchica – si volle avallare la teoria della «strategia della tensione», ossia un disegno razionale, perseguito dall’estrema destra per creare instabilità e paura nelle istituzioni e nei cittadini, e quella della «strage di Stato», ordinata da settori del mondo politico (dai servizi segreti e consorterie criminal-economiche) per creare un’atmosfera di panico, rendendo necessarie misure d’emergenza, e garantire il potere ai reazionari nemici del popolo.

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