30 Marzo

30 Marzo 2016

I giorni e la Storia

marzo
I giorni e la Storia –

 

1853 – Nasce Vincent Van Gogh

12788035_1051255988258961_1029497333_nVincent Willem van Gogh (Zundert, 30 marzo 1853 – Auvers-sur-Oise, 29 luglio 1890) è stato un pittore olandese.

Autore di quasi 900 dipinti e più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine e tanti appunti destinati probabilmente all’imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese. Tanto geniale quanto incompreso in vita, van Gogh influenzò profondamente l’arte del XX secolo. Dopo aver trascorso molti anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, morì all’età di 37 anni per una ferita da arma da fuoco, molto probabilmente auto-inflitta. In quell’epoca i suoi lavori non erano molto conosciuti né tantomeno apprezzati.

Van Gogh iniziò a disegnare da bambino, nonostante le continue pressioni del padre, pastore protestante che continuò ad impartirgli delle norme severe. Continuò comunque a disegnare finché non decise di diventare un pittore vero e proprio. Iniziò a dipingere tardi, all’età di ventisette anni, realizzando molte delle sue opere più note nel corso degli ultimi due anni di vita. I suoi soggetti consistevano in autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti con cipressi, rappresentazione di campi di grano e girasoli. La sua formazione si deve all’esempio del realismo paesaggistico dei pittori di Barbizon e del messaggio etico e sociale di Jean-François Millet.

Van Gogh in età adulta lavorò per una ditta di mercanti d’arte, viaggiò tra L’Aia, Londra e Parigi. Per breve tempo si dedicò anche all’insegnamento; una delle sue aspirazioni iniziali fu quella di diventare un pastore e dal 1879 lavorò come missionario in una regione mineraria del Belgio, dove ritrasse persone della comunità locale. Nel 1885, dipinse la sua prima grande opera: I mangiatori di patate. La sua tavolozza, al momento costituita principalmente da cupi toni della terra, non mostra ancora nessun segno della colorazione viva che contraddistinguerà le sue successive opere. Nel marzo del 1886, si trasferì a Parigi dove scoprì gli impressionisti francesi. Più tardi, spostatosi nella Francia del sud, i suoi lavori furono influenzati dalla forte luce del sole che vi trovò.

 

2000 – In Italia entra in vigore la legge che obbliga i maggiorenni a usare il casco sul ciclomotore

12784696_1051282628256297_737972919_nNel 1986, è stata introdotta in Italia una legge che ha reso obbligatorio l’uso del casco per i motociclisti di tutte le età, e per i ciclomotoristi fino ai 18 anni. Dopo l’entrata in vigore della legge, l’uso del casco tra i motociclisti è aumentato dal 15% al 97% e, da allora, è rimasto stabile. Invece, nonostante un iniziale aumento dal 4% al 52% (1), l’uso del casco tra i ciclomotoristi si è ridotto successivamente fino a valori attorno al 20% o meno. Questo livello è decisamente inferiore rispetto a quanto ci si dovrebbe attendere da un obbligo esteso ai soli minorenni.

Il 30 marzo 2000 è entrata in vigore la nuova legge sul casco (Legge 07.12.1999, n°472) che ne ha esteso l’obbligo ai maggiorenni sul ciclomotore. Per coloro che sono sorpresi a circolare senza casco sono previste sanzioni che vanno, dal minimo di un’ammenda di 63 mila lire, fino al fermo amministrativo del veicolo per 30 giorni.

Per valutare l’efficacia della nuova legge sul casco è stato attivato un sistema di sorveglianza dell’uso del casco (Progetto Casco 2000) al quale hanno aderito 57 ASL distribuite su tutto il territorio nazionale (26 al nord, 11 al centro e 20 al sud). Effettuando almeno 3 rilevamenti a settimana, ciascuno della durata di un’ora, in postazioni fisse distribuite sul loro territorio, sono state compiute oltre 290.000 osservazioni sui ciclomotoristi nei 5 mesi a cavallo dell’entrata in vigore della legge (da febbraio a giugno). Inoltre è stato possibile monitorare, presso 27 centri di pronto soccorso, gli arrivi per incidenti stradali di ciclomotori.

Le medie d’uso, ponderate per il numero delle osservazioni compiute nelle aree geografiche, mostrano come l’uso del casco su ciclomotore, prima dell’entrata in vigore della legge, fosse decisamente basso, particolarmente nel centro e nel sud del Paese (Fig.1). Dopo il 30 marzo, l’uso è nettamente aumentato, fino a raggiungere percentuali d’uso superiori al 95% al nord e al centro. Nel sud, dove pure è stato registrato un aumento di oltre 4 volte, l’uso ha superato di poco il 60%. Le prevalenze tra le 20 ASL meridionali studiate variavano dal 31 % a Cosenza al 98% a Salerno.

Un totale di 1.859 ciclomotoristi sono stati visitati nel pronto soccorso delle 27 ASL partecipanti. Confrontando il periodo prima dell’entrata in vigore della legge (febbraio e marzo) con quello successivo (aprile, maggio e giugno), è stata osservata una marcata diminuzione degli arrivi al pronto soccorso (-40%). In particolare, gli arrivi al pronto soccorso con diagnosi riconducibili alle lesioni al capo si sono ridotti del 75%, la quota dei ricoverati ha subito una flessione pari al 48%, ma, limitatamente ai soli ricoveri in neurologia e neurochirurgia, la riduzione è stata dell’79% (Tabella).

Una sorprendente scoperta è stata la diminuzione osservata negli arrivi al pronto soccorso per le lesioni altri lesioni (-25%) che nulla hanno a che vedere con l’uso del casco. Probabilmente questo inatteso fenomeno è da attribuirsi ad un comportamento alla guida più prudente che ha fatto si che vi fossero meno incidenti. In generale si è osservata anche una riduzione della “gravità importante” pari al 63%.

Basandoci su un modello matematico sviluppato dall’ISS, si è potuto stimare che la legge ha permesso, in un anno, di salvare 180 persone, di evitare 350 casi di invalidità grave, con una riduzione complessiva di circa 8.000 ricoveri.

I recenti risultati del sistema di sorveglianza dei dispositivi di sicurezza ULISSE mostrano che, a distanza di un anno, le percentuali di uso riscontrate dopo la legge (aprile-giugno 2000) nel progetto Casco 2000 sono rimaste sostanzialmente invariate, anche se appare necessario rinforzare le azioni volte ad aumentare l’uso del casco nel sud del Paese.

Gli studi sull’uso del casco devono tener conto di diversi fattori, come le variazioni nel tempo e stagionalità nell’uso del casco, l’impatto sui tassi di trauma e di mortalità, i tipi di trauma osservati, ed i cambiamenti delle modalità e della frequenza d’uso dei ciclomotori. La sorveglianza continua, che attualmente è una componente del Sistema ULISSE (Progetto Dati Incidenti Stradali – Accordo Quadro Ispettorato Generale Circolazione e Sicurezza Stradale; Ministero dei Lavori Pubblici – Istituto Superiore di Sanità – Ministero della Sanità) fornirà ulteriori informazioni dettagliate su questi fattori. Nondimeno. I dati preliminari dimo 25/06/01strano che un anno dopo l’entrata in vigore della nuova legge sul casco, gli incrementi osservati inizialmente nell’uso del casco tra i ciclomotoristi si sono stabilizzati. Questo risultato è coerente con quelli ottenuti in altri Paesi che dimostrano che leggi “universali” sono più efficaci di leggi dirette a specifici gruppi di età della popolazione

Infine, nonostante il livello di uso del casco sia complessivamente alto nel Paese, saranno necessari ulteriori sforzi per migliorare i livelli osservati nell’Italia meridionale ed insulare.