La vera morte è il non essere più compresi

2 Novembre 2016

Pensieri e parole

– Pensieri e Parole –

Soltanto solo, sperduto, muto, a piedi riesco a riconoscere le cose.

Pier Paolo Pasolini

pasoliniNota di Marilena Lucente: Due novembre 1975, all’idroscalo di Ostia, muore Pier Paolo Pasolini. Un omicidio ancora mai pienamente risolto. Una scia di dubbi e parole dietro di sè. “La vera morte – aveva scritto tempo prima – è il non essere più compresi”. Si può morire, quando non ci si sente più compresi.
A lui è successo prima e dopo la morte. Spaventato dalla solitudine, quella che nasce in mezzo alla folla, spaventato dall’amore – “E’ dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia” (questa è la bellissima Supplica a mia madre) – pieno di rabbia, passione, violenza, dolcezza, Pasolini ci ha insegnato tanto. L’atto rivoluzionario della verità, prima di tutto. E poi quel modo diretto di dire le cose che contano:
“Solo l’amare, solo il conoscere conta, non l’aver amato, non l’aver conosciuto”.