A Leopardi

15 Gennaio 2017

Pensieri e parole

– Pensieri e Parole –
leopardi
A LEOPARDI
“Qui passo gli anni, abbandonato, occulto,
senza amor, senza vita…”
(Canti: Ricordanze vv. 38-39)

Forse, Giacomo,
per te la deformità non è stata un danno:
nella penombra decalcificata
del tuo studio che ti ha piegato le ossa,
hai potuto solcare oceani di anime.
E tante ne hai raccolte nei casseri del cuore,
da Virgilio a Dante, da Petrarca a Tasso e ad Alfieri,
riempiendotene le stive d’ideali
scoppiati e spenti in Moti soffocati da Chiese e Troni,
che ogni porta t’hanno sbattuto in faccia.

Forse, Giacomo,
per te non è stato un danno la solitudine:
per te che spostando i broccati d’oro dalla tua finestra
vedevi la gioia delle piazzole del tuo borgo
rimbalzare in faccia al tuo palazzo.
Ma a te un’ allodola la vita cantava nel cuore;
la Luna nel buio ti donava lacrime d’oro
e tra le stelle dell’Orsa hai vagheggiato felicità arcane;
tu rannicchiato così piccolo
all’ombra della siepe d’un monte,
hai potuto stenderti l’infinito sull’anima.

Giacomo, forse
per te non è stato un danno la mancanza d’amore,
anche se tu sognavi l’amante compagnia
come Guido, Lapo e Dante presi per incantamento.
Né Gertrude, né Teresa, né Fanny t’hanno voluto amare,
ma in Silvia, Aspasia e Nerina
più grande dell’odore della carne è stato il tuo sogno d’amore.
Giacomo, molti abbiamo avuto salute e amore,
ma la bolla degli anni già li ha dissolti.
Tu, Giacomo, nel gorgo d’una infelicità agrodolce,
tutto il mondo hai risucchiato, tutte le donne,
che piangono e cantano ancora la tua vita.
Filippo Passeo