Nel giardino d’inverno della memoria

8 Dicembre 2016

Keep calm and read a book

– Keep calm and read a book –

Nella casa di amici dove ci siamo svegliati c’era un pianoforte. Avevamo dormito su un materasso appoggiato a terra. Il piano era nella stanza di sotto. I due bambini di casa stavano facendo gli esercizi al pianoforte prima di andare a scuola. Esercizi a quattro mani. Ogni tanto incespicavano e riprendevano la frase da capo.
Se fossimo stati nel diciottesimo secolo, quando le domande si schiudevano oziosamente come porte sui giardini, avrei potuto chiederti: “Ricordi?”. Ma nel nostro secolo, ora che solo il male e l’indifferenza non conoscono limiti, non possiamo permetterci domande non necessarie; piuttosto, dobbiamo difenderci con quel po’ di certezze che abbiamo a portata di mano. So che ricordi.

J. Berger, E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto

Nota di Marilena Lucente: Otto dicembre. Un tempo, in questa data, iniziavano le feste, e le feste iniziano dai ricordi, portano giorni che hanno dentro anni ed emozioni, presenze e assenze, infanzie mai finite mescolate al presente. L’otto dicembre è un giorno buono per entrare nel giardino d’inverno della memoria. So che ricordi, dice il protagonista alla sua donna. So che ricordi.

giardino invernale